Ventiquattro ore esatte, tanto è rimasta la Madonna Pellegrina di Fatima nel territorio di Ivrea. Sembrano poche, di certo non sono molte, ma ha quasi dell’incredibile pensare a quanto dense di momenti significativi siano state queste ventiquattro ore.
Un giorno intero, nel quale il tempo sembra essersi dilatato per poter contenere il maggior numero possibile di momenti di incontro tra i devoti e la Madonna.
Un giorno di quelli che certo resteranno impressi nella mente e nel cuore di tanti.
L’antefatto: in vista del centenario delle apparizioni di Fatima, che lo ricordiamo ricorre il 13 Maggio 2017, il Santuario di Fatima ha mandato in giro per il mondo alcune copie della famosissima Statua della Madonna presente al Santuario di Fatima appunto, copie che sono veri e propri oggetti artistici ma che soprattutto raffigurano una delle Madonne più note ed amate al mondo.
Per l’Italia una copia è stata affidata all’UNITALSI, che proprio per la sua caratterizzazione Mariana (notoriamente legata a Lourdes) e per la sua diffusione Nazionale è parsa essere il mezzo ideale per veicolarla in tutte le diocesi la statua.
Questa è stata prelevata dalla delegazione della Presidenza Nazionale UNITALSI recatasi direttamente al Santuario di Fatima.
Un fatto particolare è accaduto al viaggio di rientro verso l’Italia in aereo: quando si è saputo che la statua era a bordo (il valigione-custodia aveva destato una certa curiosità tra i passeggeri) si è immediatamente sparsa la voce e molti si sono messi a pregare e recitare rosari fino all’arrivo a Roma, mentre alcuni si andavano a confessare dai sacerdoti presenti a bordo con la delegazione Italiana.
Un bel segno, un primo effetto straordinario di questa peregrinatio che merita di esser citato.
In generale quella della Peregrinatio è un’organizzazione complessa, che prevede un notevole impegno logistico con il fitto susseguirsi di appuntamenti e di scambio da una Diocesi all’altra lungo tutta la penisola, giorno dopo giorno da diversi mesi e per diversi mesi ancora.
Il nostro turno è stato pianificato per il 9/10 Ottobre, con arrivo dal Cottolengo di Torino il pomeriggio di Domenica 9 appunto.
In piccola delegazione ci siamo recati al Cottolengo per unirci a suore ed ammalati in un rosario ed una preghiera di saluto che per concludeva la loro giornata con la Madonna.
Un momento toccante, come toccante è stata la piccola processione cominciata da una cappellina all’interno del Cottolengo e terminata nello spiazzo antistante, passando tra ammalati ed anziane suore in festa, che emozionate e gioiose sventolavano fazzoletti bianchi per un saluto festoso.
E memorabile è stato anche il momento riservato per una suora molto anziana, ben 102 anni, portata vicino alla statua in una saletta giusto prima di prepararsi a partire per Ivrea.
Quella anziana suora era nata nel 1914, quindi prima delle apparizioni, e dopo un secolo ha avuto una occasione di incontro probabilmente irripetibile: la gioia sul suo viso e nel suo sguardo è difficile da descrivere, ed è un ricordo che voglio portare nel cuore a lungo.
Con queste emozioni nel cuore, vissute fuori diocesi in una sola ora e mezza di sosta, siamo ripartiti alla volta di Ivrea, dove già fermevano i preparativi nella chiesa di S. Maurizio, in pieno centro città.
Ci attendevano gli amici del Gruppo di Preghiera Padre Pio insieme all’amica Mery pronta a disporre tanti fiori per far più bella ancora la Madonna.
Gli amici del Gruppo di Preghiera Padre Pio sono molto esperti nell’organizzare processioni per le vie della città oltre che devoti alla Madonna, e la collaborazione con loro per organizzare l’accoglienza a S. Maurizio e la processione per le vie del centro città verso il Santuario del Monte Stella è stata ottima.
Un grande grazie a loro per la cura e la dedizione che hanno messo in campo già dai mesi precedenti l’evento dimostrando una grande disponibilità e attenzione.
Preparata la postazione della statua proprio davanti all’altare, sono stati effettuati gli ultimi passi dell’organizzazione, come trovare tra i fedeli che via via cominciavano ad affluire chi potesse portare torce ed altoparlanti.
L’ora di preghiera alla presenza del Vescovo Mons. Cerrato è stata vissuta in un clima di intensità e partecipazione straordinari. Preghiere, canti e meditazioni si sono alternati a momenti di silenzio per la preghiera e la contemplazione personale.
E poi via per le vie della città, mentre le campane nelle varie chiese del centro scampanavano a festa.
Ottimo il supporto datoci dai Vigili Urbani e dagli onnipresenti volontari dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, fondamentali per garantire il sicuro svolgimento del corteo molto partecipato e quindi piuttosto lungo.
I seminaristi hanno guidato la preghiera con un rosario meditato che tutti han recitato con devozione e che è durato proprio tanto quanto il percorso che ci ha portati fino a concludere la salita finale al Santuario Monte Stella.
Siamo molto contenti di esser riusciti a portare con noi anche alcuni amici in carrozzina che nonostante il freddo e la minaccia di pioggia non hanno voluto rinunciare a questo momento.
Li ci aspettavano Don Mauro con la corale del Santuario, un grande grazie anche a loro che hanno preparato canti solenni e gioiosi.
Il santuario era pienissimo, tutti a stringerci attorno all’altare ed alla Madonna di Fatima posta dove solitamente c’è quella del Monte Stella.
Una messa solenne e partecipata, presieduta dal nostro Vescovo e concelebrata da diversi sacerdoti, al termine della quale c’è stato anche un momento per molti per sostare al cospetto della Madonna per una preghiera ed una foto ricordo.
In tarda serata abbiamo trasferito statua, fiori e portantina dalle Suore dell’Immacolata Concezione di Ivrea, presso il Tempio Immacolata dei Miracoli.
Li infatti si sarebbe svolto il programma del mattino seguente: portandola già la sera non solo abbiamo potuto organizzare per tempo tutto, ma abbiamo anche voluto concedere alle Suore un momento prolungato di permanenza presso di loro.
Al mattino il programma prevedeva la recita del Santo Rosario, guidata dal nostro Don Sheejan con le meditazioni offerte dal nostro Vescovo, sempre presente.
La chiesa si andava sempre più riempiendo e per la Messa prevista a seguire era davvero piena.
Una graditissima sorpresa considerando trattarsi di un Lunedì mattina e che già la sera precedente si era avuta una sostanziosa occasione di incontro e preghiera con Messa.
Certo la prova di una grandissima devozione e del desiderio da parte di molti di sfruttare appieno ogni occasione di partecipazione al programma di questa tappa.
Molto bello cogliere in tanti volti una gioia ed un senso di gratitudine di quelli che si vedono dipinti sul volto dei bambini quando ricevono un regalo tanto desiderato.
Ecco, in tanti eravamo ai piedi di Maria come figli gioiosi e consci di avere ricevuto un regalo che si dimostrava essere pure oltre ogni aspettativa.
Ma il programma non era terminato, ancora alcune ore in terra d’Ivrea e ancora tante persone da incontrare e momenti da vivere.
Dopo la messa un prolungato momento di preghiera per Suore e fedeli convenuti anche solo di passaggio per sostare davanti alla Madonna, certamente a presentare sofferenze, gioie, speranze, la propria vita, tutto.
E Maria tutto ascolta e tutto porta all’attenzione del Figlio, ed intercede per noi potentemente.
Verso l’una e mezza abbiamo nuovamente smontato statua, fiori e piattaforma per trasferirci all’Istituto Cardinal Cagliero, dove per il pomeriggio avevamo concordato un momento di incontro coi giovani.
Fin da quando avevo saputo della opportunità di avere per qualche ora la Madonna di Fatima con noi, mio grande desiderio era stato quello di poterla portare in qualche modo ai giovani ed ottima si è rivelata la collaborazione con i Salesiani e Don Riccardo in particolare.
Collaborazione che in effetti verteva sull’organizzare qualche momento di preghiera e di conoscenza della storia di Fatima mettendo a disposizione un tempo piuttosto prolungato, circa tre ore in tutto.
E i Salesiani sono stati bravissimi nell’organizzare e condurre più momenti di preghiera, differenziandoli per gruppi: prima i bambini delle elementari, poi adulti e famiglie e poi i ragazzi delle medie.
Certo una differenziazione volta a facilitare la gestione dei tanti partecipanti nella chiesa dell’Istituto, ampia ma non sufficiente a contenerli tutti.
Ma anche una differenziazione volta a dare un taglio specifico all’incontro, adeguato di volta in volta ai partecipanti.
Il tutto alla graditissima presenza del Vescovo, che non ha mancato di partecipare anche a questo momento, offrendo ai vari gruppi la sua riflessione e una preghiera benedicente: un grande grazie per la sua vicinanza ed accorata partecipazione a questo come a tutti i momenti previsti nel programma.
E allora rosario per i bimbi delle elementari, con meditazioni ad ogni mistero guidate da alcuni degli stessi, sei anni solamente per i più piccoli.
Bellissimo vedere bimbi di questa età partecipare tanto seriamente e ordinatamente alla preghiera del Rosario; bellissimi i loro volti a tratti assorti nel contemplare l’effige di Maria.
A seguire il momento con gli adulti, con un video che raccontava la storia delle apparizioni e poi un rosario meditato guidato da alcuni genitori.
E per finire il momento coi ragazzi delle medie, con alcune Ave Maria ben meditate e un momento di riflessione guidato dal Vescovo.
Davvero tanti i giovani partecipanti, davvero bravi insegnanti e Salesiani nell’organizzare tutto ciò.
A loro i nostri complimenti vivissimi, anche perché si vedeva bene che il tutto non solo era ottimamente organizzato per l’occasione, ma in fondo costituiva un momento importante posto all’interno di un percorso costante di avvicinamento alla fede: l’attenzione e l’educazione alla preghiera di bimbi grandi e piccoli non è certo cosa che si improvvisa.
Un bellissimo pomeriggio insomma che conduceva alla conclusione della tappa eporediese di questa Peregrinatio; già ci chiamavano gli amici dell’UNITALSI di Torino in viaggio vero Ivrea (ritrovo al casello autostradale di Pavone) per recuperare il tutto e trasferirlo ad Aosta: nuova tappa, nuovo programma, nuove emozioni, stessa fede, stesso amore, stessa indimenticabile esperienza per tanti altri amici.
Con il cuore colmo di gioia abbiamo riposto la Statua nella sua custodia, insieme a tutto il corredo, e fatte le ultime foto abbiamo caricato il furgoncino per partire alla volta del luogo di appuntamento dove abbiamo consegnato tutto; una staffetta mariana che disegna una catena di amore e devozione che sta unendo tutta l’Italia.
Queste sono cose che difficilmente finiscono sui giornali di grande tiratura, ma sono realtà bellissime che donano speranza.
Una catena dicevo, come una corona del rosario nel quale ogni tappa, ogni Diocesi, costituisce un grano, e di grano in grano tutta la nostra Penisola è unita in una catena di preghiera, della quale certamente tutta l’Italia ha grande bisogno.
Prolunghiamo ora nelle nostre case la preghiera affinchè i frutti di questo evento memorabile siano abbondanti e portino gioia e consolazione a tanti ed in tanti ambiti.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, sia nell’organizzazione sia con la presenza in uno o più momenti tra quelli messi nel programma.
Evviva Maria, Evviva Gesù!
Mauro Vollaro